Due sindaci: uno PdL uno PD.
Due fatti analoghi: una mega colata di cemento.
Due fidejussioni mancanti: di importo simile.
Ma due storie, con due
cronache, esattamente opposte.
Dal Comune di San Lazzaro (BO)
La spinosa vicenda ruota attorno a quella che è stata ribattezzata la “colata” di Idice, cioè il progetto del mega-insediamento urbano da 582 alloggi, più una scuola e un centro sportivo.
Un progetto varato dalla giunta precedente, ma che il nuovo (e renziano)primo cittadino del PD, Isabella Conti, attraverso una delibera di giunta ha stoppato, avviando il procedimento di decadenza del POC, il Piano Operativo Comunale.
La decisione, formalizzata a fine novembre, ha ovviamente innescato le proteste della cordata di cooperative che dovevano realizzare la “colata”, tanto che alcuni esponenti hanno spiegato di essere pronti a una causa milionaria.
Il primo cittadino di San Lazzaro (32.000 abitanti) ha più volte spiegato la ragione per cui ha fatto decadere il POC del maxi-progetto, e cioè la mancata presentazione di alcune fidejussioni, per 13 milioni di euro, da parte di alcune coop della cordata.
La decisione della giunta dovrà essere discussa e votata dal Consiglio comunale a metà gennaio; visto che l’opposizione di centrodestra si è sempre opposta alla “colata”, l’esito appare scontato.
Dal Comune di Grado (GO)
L'amministrazione comunale fa finta di non sapere di avere in mano unafidejussione da 11.382.357,01 che è carta straccia dal 30/10/2008, data di cancellazione del fidejussore, ex art.106 TUB, da parte della Banca d'Italia.
Nonostante le opere di urbanizzazione della “Grado 3” siano prive di idonee garanzie da 6 anni, il Comune continua a rilasciare e sottoscrivere tutto quello che il lottizzante nel frattempo richiede.
Il gruppo consiliare di Liber@ scopre la grave mancanza ed il 21/11/2014 protocolla una mozione con la quale, in base alle clausole convenzionali,chiede a Sindaco e Giunta di convocare urgentemente il Consigliocomunale per deliberare il venir meno dell'interesse pubblicosull'attuazione delle previsioni del PRPC della “Grado 3” (mc.267.461 per 2.599 abitanti insediabili).
L'amministrazione comunale prima tregiversa con una “riflessione procedimentale”, poi con una sospensiva - ma per uno solo - dei tre permessi di costruire rilasciati nel frattempo, ed infine con una proroga; il tutto, sommato ai ritardati ritiri delle notifiche, fa guadagnare al lottizzante inadempiende altri 90 giorni di tempo.
Così, anziché tutelare l'interesse pubblico, nella seduta consiliare del 3 dicembre 2014, il sindaco Edoardo Maricchio e la sua maggioranza PdL,con anche il voto del PD che è all'opposizone, boccia la mozione di Liber@.
Poco dopo, l'11/12/2014, Liber@ protocolla una interpellanza, chiedendo una verifica sull'attendibilità della fidejussione.
Non molti giorni più tardi da facebook si apprende che la Procura della Repubblica è andata negli uffici del Comune di Grado ad acquisire gli atti relativi alla “Grado 3”.
Grazie all'inconsueta “alleanza” PD/PdL l'esito appare scontato anche in questo caso ma, a differenza del Comune di San Lazzaro (BO), l'equazione non torna, perché:
se “Grado 3” sta a Maricchio, come la “colata di Idice” sta a Conti,
DOVE STA L'INTERESSE PUBBLICO?
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