martedì 27 gennaio 2015

Abbiamo perso la Bussola.

Abbiamo perso la bussola, il che è di per sé grave, ma lo è ancor di più considerato che siamo gente di mare.






IL 5 Luglio 2014 (circa 6 mesi fa) il quotidiano "Il Piccolo" pubblicava un ARTICOLO così intitolato:

 "VIA IL PORFIDO PER SALVARE I PINI DI CAMPO PATRIARCA ELIA" 


"L’assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Ronchiato, conferma le voci emerse dopo l’esame di staticità delle piante che ha dimostrato come non vi sia assolutamente alcun problema. Da qui la decisione: anziché abbattere gli alberi, s’è deciso di ampliare l’area di terra che li contiene. L’intervento verrà presumibilmente eseguito a fine stagione. L’assessore spiega che l’intenzione sarebbe stata quella di procedere con l’intervento ancora prima, ma non è stato possibile per questioni di iter burocratici. La richiesta di due autorizzazioni, infatti, quella paesaggistica e quella cosiddetta “monumentale” non sono peraltro ancora arrivate. Campo Patriarca Elia è molto importante anche sotto il profilo archeologico e della storia prettamente locale in quanto proprio in quel campo c’era il “simisterio vecio”, il cimitero che esisteva prima della realizzazione di quello nuovo di Sacca dei Moreri."

Tutto chiaro, nevvero? Direi di si e infatti guardate cosa accade  a fine stagione:



Mi chiedo che senso abbia far pubblicare un comunicato dove si afferma ciò che verrà smentito dai FATTI pochi mesi dopo. Se sia una forma di masochismo politico a me sconosciuto o l'incapacità di indirizzare l'attività degli uffici sulle decisioni assunte dall'assessore e comunicate a mezzo stampa. 

Se l'esame di staticità delle piante non evidenziava alcun problema, come affermato dall'Assessore Ronchiato, come mai sei mesi dopo si procede al taglio d'urgenza delle piante per tutelare "L'incolumità pubblica"? Come dichiarato oggi, a mezzo stampa, dal responsabile del servizio manutenzioni del Comune, Emiliano Facchinetti .

Come fa una pianta di cinquant'anni a diventare staticamente insicura in soli sei mesi?
  • Che sia stata una tromba d'aria a nostra insaputa?
  • Oppure una talpa preistorica ha scavato una rete di gallerie sotto campo Patriarca Elia facendo franare il terreno?
  • Che sia una contromisura mediatica per sviare l'attenzione sulla fideiussione della Grado 3 e sull'hotel Adria?
  • Oppure, ma questa è solo l'ipotesi più remota, qualcuno ha pensato bene di sfoltire le radici degli alberi prima ancora di sfoltire le chiome, rendendoli instabili?
Chiedetelo a Kazzenger !



A spiegarci come sono andate le cose è lo stesso responsabile dell' AREA TECNICA SERVIZIO MANUTENZIONI, con la DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE nr. 31 Data adozione: 24/01/2015 avente per OGGETTO: 

Intervento urgente di abbattimento e deceppatura di 5 esemplari di Pinus Pinea situati in Campo dei Patriarchi nell'ambito dei lavori di rifacimento e messa in sicurezza della pavimentazione in porfido. Affidamento alle ditte Molaro Giordano di Lusevera (UD) CIG ZCD12DEF9A e Plozzer Cristian di Castions di Strada (UD) CIG Z0F12DE68D.

con  Determinazione n. 1161 del 30/12/2014 sono stati affidati su incarico del resp. del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Grado ing. Andrea Tessarin le opere di manutenzione della pavimentazione in porfido di viale D. Alighieri e zona Basilica – Grado alla ditta “Bassi Porfido” di Magnano in Riviera (UD), con il fine di ripristinare la sicurezza delle superfici in porfido senza andare a modificare lo stato dei luoghi.

In data 20 e 21 gennaio la ditta incaricata ha messo in luce gli apparati radicali delle piante, asportando anche alcune parti non trascurabili degli stessi nel tentativo di creare i corretti livelli per la posa dei porfidi per cui già tre delle cinque piante presenti risultano instabili e vanno abbattute con carattere d’urgenza;

La domanda che sorge spontanea è:
  1. Come mai non si è provveduto a sfoltire le chiome degli alberi prima di privarli di parte dell'apparato radicale?
  2. Se la "MISSION" era quella di salvare le piante, così come dichiarato dallo stesso Assessore Ronchiato, con quali competenze la ditta affidataria per il rifacimento e la messa in sicurezza del porfido ha sfoltito l'apparato radicale dei pini? 
  3. Nel filmato non si notano asportazioni non trascurabili degli apparati radicali e tanto meno la loro messa in luce.

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