La legge sull'autonomia scolastica è un'opportunità per il nostro Comune.
Quando si
parla di scuola, ognuno di noi pensa a un edificio, magari a degli insegnanti,
più o meno severi, a dei libri che abbiamo dovuto leggere e studiare. Ai
bambini probabilmente fa pensare all'impegno e a volte alle difficoltà legate a
un mondo nel quale si è soli e bisogna fare i conti col giudizio della società.
L’esperienza che tutti ci portiamo dietro e che ci ha fatto diventare quello
che siamo dovrebbe farci riflettere sull'importanza dell’istituzione: non è una
parentesi nella vita quotidiana, ma una parte importantissima della nostra vita. Proprio per
questo non possiamo pensare di essere spettatori passivi, ma dobbiamo invece
diventare protagonisti attivi. Tutti: genitori, bambini, ma anche semplici
cittadini senza interessi particolari nello specifico. Ci sostiene sicuramente
la certezza che conoscere bene una realtà permette lo sviluppo di un senso
critico necessario in ogni scelta.
Sembra una
banalità ricordare che nella crescita di un individuo intervengono tre fattori
decisivi: la famiglia, la scuola, la comunità, che devono cooperare
condividendo progetti e finalità. Mentre appare
scontato il bisogno di collaborazione tra scuola e famiglia, nel passato non
sempre è stata data giusta importanza alla parte di relazioni sociali che
coinvolgono la comunità. Attraverso i rapporti sociali impariamo a riconoscerci
e a costruirci un’identità, ci sentiamo parte di un gruppo che ha origini,
abitudini e linguaggi simili.
La scuola e
la famiglia non possono non tenerne conto e
la legge sull’ autonomia scolastica è nata anche per favorire
l’integrazione tra queste diverse componenti della realtà educativa. Uno strumento
fondamentale per pianificare le scelte di ogni scuola è il Piano dell’offerta
formativa, che viene redatto da ogni all'inizio di ogni anno scolastico.
Per formularlo è necessario che venga svolta un’analisi dei bisogni del
territorio e si esplorino le sue potenzialità.
Ciò può avvenire solamente in
collaborazione con gli Enti locali interessati, ma può coinvolgere anche altre
presenze nel territorio quali le Agenzie culturali formative(es. Biblioteca
Civica, ludoteca), associazioni varie, il volontariato, ecc. Deve essere
impegno della Scuola e dell’Ente locale promuovere atteggiamenti collaborativi
per favorire la conoscenza delle risorse umane e culturali presenti e arricchire
in questo modo le opportunità di crescita e di sviluppo armonico dei bambini e
dei ragazzi.
Nessun commento:
Posta un commento