domenica 13 marzo 2016

Liber@ e il Baratto Amministrativo


Una nuova modalità di saldare i propri debiti verso la pubblica amministrazione






In questi ultimi anni è successo che nostri concittadini che nel passato erano stati in grado di pagare i loro debiti alla Pubblica Amministrazione si siano trovati in difficoltà economiche tali da non poterlo più fare. Nella nostra comunità poi, relativamente piccola, alcuni hanno percepito come poco dignitoso chiedere un supporto ai servizi sociali. Proprio per rispettare i sentimenti di queste persone e per permettere loro di liberarsi dagli obblighi con la Pubblica Amministrazione nasce il “Baratto” amministrativo.

Tradizionalmente il concetto di baratto è stato usato per definire una forma elementare di commercio, lo scambio diretto di beni o servizi fra persone, aziende, istituti, senza far uso della moneta. Oggi il concetto di baratto torna a essere di estrema attualità e sempre più numerosi sono i Comuni che prevedono la possibilità per i propri cittadini, titolari verso l’Ente di debiti di vario genere (imposte, tributi, ecc.), di barattare il mancato pagamento di questi con una propria prestazione, che sia socialmente utile e vada a integrarsi con i servizi già svolti dai dipendenti e dai collaboratori comunali.

Anche Liber@ intende introdurre tale modalità che costituisce attuazione regolamentare della disposizione contenuta all’art: 24 del D.L. n. 133/2014, c.d. Sblocca Italia, il quale introduce ex novo uno strumento consensuale di collaborazione tra le amministrazioni locali e i cittadini, volto a fornire soluzione al problema della difficoltà per famiglie a basso reddito di saldare i propri debiti di contribuzione sociale.

Il baratto consente di tutelare il diritto di ciascun nucleo di preservare le risorse economiche per i bisogni primari, garantendo allo stesso tempo il rispetto delle regole di pagamento dei tributi, seppur in forma alternativa rispetto a quella pecuniaria. La norma prevede infatti che il Comune possa approvare riduzioni o esenzioni di tributi a fronte della presentazione di un progetto di riqualificazione e miglioramento del territorio urbano da parte di cittadini singoli o associati.

L’Ente definisce i criteri e le condizioni per la realizzazione degli interventi in relazione alle proprie necessità e ne stima il valore economico. La prestazione dell’opera da parte del cittadino, come valutata dall'amministrazione, vale a ridurre proporzionalmente il suo debito. Oltre a risolvere un problema di ordine economico, l’intervento diretto del cittadino comune sul territorio ha un forte valore etico, è momento di partecipazione e promuove nella comunità la consapevolezza che l’ambiente in cui si opera è un bene di grande valore da proteggere e migliorare.

1 commento:

  1. Bella iniziativa che, nel contempo, tutela la dignità di ciascuno. Mi piace!

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