- Presa d'atto del ritiro del vecchio piano
- Non adozione del nuovo piano
Mercoledì 20 Maggio 2015 è arrivata in Commissione Urbanistica una Proposta di Deliberazione a firma dell’Ing. Bernetti, Capo ufficio Tecnico dell’Area Urbanistica nel Comune di Grado, avente come oggetto: Piano Regolatore Particolareggiato Comunale (PRPC) di iniziativa privata “Valle Cavarera”. Presa d’atto del ritiro della proposta del PRPC adottato in data 30/04/2012 e non adozione della proposta di PRPC presentata in data 28/02/2014 –
Mi rendo contro che tra la “Grado 3”, la “Zamparini City” (di cui tratteremo in questo post) e il piano di lottizzazione dell’ “Hotel Adria”qualcuno potrebbe perdere la bussola. Cosicché per chi volesse seguirmi nel ragionamento cercherò di fare un po' di chiarezza:
Cominciamo dall'oggetto: Una proposta di deliberazione inviata alla Giunta dall'’ing. Bernetti, posta al vaglio della Commissione Urbanistica, che approderà in Consiglio Comunale, vediamo perché:
I Piani Particolareggiati (PRPC) si possono adottare (o non adottare) con delibera Giuntale. Nel caso in cui 1/4 dei consiglieri comunali ne facessero richiesta (è quanto avvenuto nel nostro caso a firma di quattro consiglieri di maggioranza), tale proposta di adozione (o di non adozione) dovrà passare in Consiglio Comunale.
In entrambi i casi (che l'organo deliberante sia la Giunta o di Consiglio comunale) il nostro regolamento prevede che vi sia il parere consultivo e non vincolante dell'apposita Commissione Urbanistica.
Nella stessa proposta di deliberazione ci vengono chieste due cose:
1) La presa d’atto del ritiro della “vecchia” Zamparini City
2) NON adozione della "nuova" Zampariny City
Quindi:
1) Presa d'atto del ritiro: Nell'Aprile del 2012 il Consiglio Comunale adottò la "Zamparini City". Successivamente, a causa di un riporto in quota con materiale non autorizzato nello stralcio I BIS e II Bis della "Valle Cavarera", i primi di Giugno del 2013 il Consiglio Comunale decide di non rilasciare nessun atto abilitativo fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla salubrità di quel materiale, proveniente da Muggia, che doveva venir conferito in discarica.
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A seguito di quella votazione Zamparini decide di ritirare il Piano Particolareggiato
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Tale ritiro venne subito formalizzato con una nota da parte del Dirigente dell'Area Urbanistica.
Successivamente Zamparini presentò un nuovo Piano Particolareggiato (di cui oggi vene chiesta la non adozione) che, ottenuto il parere della Commissione Urbanistica (Favorevoli: Raugna, Gordini - Contrari: Zanetti; -Astenuti: Tirelli e Coslovich; Non partecipa al voto: Marin) approderà in Consiglio Comunale.
Ci viene quindi chiesto di prendere atto del ritiro del vecchio piano prima di votare per la non adozione del nuovo Piano.
Il che è anche logico in considerazione del fatto che i due Piani (vecchio e nuovo) non sono sovrapponibili. Se vuoi parlare del nuovo, anche per la sua non adozione, occorrerà prendere atto che il vecchio non c'è più per volontà della stessa ditta Lottizzante, anche se formalmente questo ritiro è avvenuto due anni e mezzo fa.
2) NON adozione della "nuova" Zampariny City: poiché il la nuova Zamparini City, stando al parere del dirigente ing. Bernetti, è incompleta, deficitaria sotto il profilo degli standard urbanistici, e peggiorativa rispetto alla precedente, viene chiesto al Consiglio Comunale di deliberare la sua non adozione.
Va inoltre detto che è stato lo stesso Zamparini a diffidare il Comune, paventando la solita causa risarcitoria, affinché il suo NUOVO Piano finisse al vaglio del Consiglio Comunale.
C'è chi sostiene che un Piano Particolareggiato inidoneo perché non conforme al nostro Piano Regolatore non abbia "le gambe" per approdare in Consiglio Comuinale.
Ebbene, tale ipotesi sarebbe veritiera se noi fossimo dinnanzi ad una delibera di adozione con parere tecnico negativo. Ma poiché la nostra è una delibera di NON adozione, con tanto di parere tecnico a supporto di questa decisione che il Consiglio Comunale è chiamato ad assumere, siamo perfettamente linea con quanto previsto dal nostro ordinamento.
Per quanto una procedura di non adozione possa apparire atipica, siamo di fronte ad un atto perfettamente legittimo che trova conferma in numerosi esempi consultabili sulla Rete.
Va evidenziato che sebbene obbligatorio, il parere non è mai vincolante: l'organo competente può adottare una deliberazione anche contro quanto precisato nel parere, purché, in tal caso, espliciti nella parte narrativa le motivazioni anche giuridiche poste a suffragio della scelta di non tenere conto delle indicazioni contenute nel parere.
Cosicché spetterà ai contrari e agli astenuti di chiarire i motivi del loro voto, pur in assenza di un parere tecnico a supporto della loro decisione.
Al contrario, sul piano di Lottizzazione dell'Adria, saremo noi di Liber@ a dover motivare la nostra decisione contraria all'approvazione del Piano.
Occorre doverosamente precisare che l'approvazione (o la non approvazione) di un piano attuativo NON E' ATTO DOVUTO, anche se conforme (o non conforme) al PRGC, ma costituisce sempre espressione di potere discrezionale dell'autorità chiamata a valutare l'opportunità di dare attuazione alle previsioni dello strumento urbanistico generale (Il Consiglio Comunale).
Così è se vi pare...
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