martedì 19 maggio 2015

Hotel Adria Lettera aperta ai colleghi Consiglieri Comunali

Hotel Adria, lettera aperta ai Consiglieri Comunali


Dario Raugna









Cari colleghi Consiglieri,

Non facciamoci intimorire dalle recenti diffide. Il nostro compito di Consiglieri Comunali non è quello di stabilire se un Piano di Lottizzazione sia o meno coerente con quanto stabilito dal Piano Regolatore.
Spetta ai tecnici assolvere a questo compito, a noi quello di valutare la validità di un Piano di Lottizzazione dal punto di vista dell’opportunità politicaserve, non serve, arricchisce, impoverisce, deturpa e così via.

Esiste una rigida visione giurisprudenziale che, partendo dal presupposto di ritenere l’approvazione del piano di lottizzazione espressione del potere discrezionale dell’autorità amministrativachiamata a valutare l’opportunità di dare attuazione alle previsioni dello strumento urbanistico generale, ha ritenuto che la competenza ad approvare i piani di lottizzazione spetta soltanto al Consiglio Comunale.

Non è quindi un caso che fra le materie di nostra competenza vi sia  “la competenza limitatamente agli atti fondamentali” tra i quali sono ricompresi “i piani territoriali ed urbanistici”, espressione che nella sua genericità e semplicità ingloba tutti gli strumenti di pianificazione: i piani territoriali di coordinamento, i piani regolatori, i programmi di fabbricazione, i piani particolareggiati, i piani di lottizzazione, i p.i.p., i p.e.e.p., i patti territoriali e i contratti di area.

Noi Consiglieri Comunali  esprimiamo scelte pianificatorie che investono profili di discrezionalità amministrativa, questo è bene sottolinearlo! E qualora il giudizio complessivo su un Piano di Lottizzazione fosse negativo,  il nostro compito è quello di apporre i necessari correttivi affinché l’attività edificatoria venga opportunamente indirizzata verso il conseguimento di quello che noi riteniamo essere l’interesse pubblico

Serve a questo la DISCREZIONALITA’ che ci è stata riconosciuta dal legislatore! Facciamone buon uso.

Ebbene, assodato che l'approvazione di un piano attuativo NON E' ATTO DOVUTO, anche se conforme al PRGC, ma costituisce sempre espressione di potere discrezionale dell'autorità chiamata a valutare l'opportunità di dare attuazione alle previsioni dello strumento urbanistico generale (Consiglio di Stato, sez. IV, 2 marzo 2001 n.1181, id., sez. IV, 2 marzo 2004 n.957; id., 29 gennaio 2008 n.248), apriamo una riflessione politica sull’OPPORTUNITA’ di veder costruita una torre di 33 metri nel cortile dell’Hotel Adria.

Il Consiglio Comunale ha distintamente approvato due varianti in palese contrasto tra di loro: la cosiddetta “B-zero” e la “Variante Alberghi”.


Se da un lato, con la “B-zero”,  ci siamo riproposti di salvaguardare “il patrimonio culturale ed identitario”“migliorando e tutelando  l'ambiente della città di Grado, inteso nella sua accezione storica, culturale e paesaggistica che come tale riveste un notevole interesse pubblico”, in considerazione del fatto che “si sono verificate nel corso degli ultimi quarant'anni numerose iniziative edilizie, spesso snaturando la tipicità dei luoghi, che avevano come unico scopo la massimizzazione del profitto immobiliare, senza tener in nessun conto la perdita della peculiarità del paesaggio urbano che parimenti alle tradizioni,riconosce una Comunità, riconoscendo  l’invasività di molti interventi, che pur conformi alle norme del P.R.G.C. vigente, per la maggior parte risultano concepiti senza tener in debito conto il loro rapporto con l’ambiente e con i nuclei storicamente rilevanti dell’Isola di Grado, in cui sono inseriti. (Cfr: Relazione Illustrativa B-Zero a firma dell’arch. Fabio Bressan)


Dall'altro, con la “Variante Alberghi” (sicuramente migliorativa della precedente),  approvata in virtù di una non chiara ricaduta occupazionalepur in assenza di garanzie sulla tipologia di Ricettivo (Hotel, Appathotel, ecc.), abbiamo permesso che le Strutture Ricettive operassero “in deroga” a quanto stabilito dalla “B-zero”,  riconoscendo ai costruttori la possibilità di presentare dei Piani di Lottizzazione che, sebbene conformi alle norme del Piano Regolatore, andavano a snaturare IL PAESAGGIO, “sia nel sua accezioneestetico/percettiva, che lo riconosce come bene culturale a carattere identitario, frutto della percezione della popolazione, che in quella affiancata (e non sostituita) di definizione scientifica, derivante dalle scienze naturali, sia dell'importanza acquisita dal termine nella legislazione italiana odierna, che con la legge del 9 gennaio 2006 n°14 ratifica la Convenzione Europea del Paesaggio ( La tutela e la valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali” manifestazioni identitarie percepibili“), e con il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” (vedi Relazione Illustrativa B-Zero a firma dell’arch. Fabio Bressan). 

A tal proposito va evidenziato come gli oltre 2.500 firmatari della petizione contro la costruzione di una torre alta 33 metri nel cortile dell’Hotel Adria abbiano espresso un giudizio negativo di natura estetico/percettiva di cui occorre tener conto! Rafforzando, qualora ce ne fosse bisogno, gli obiettivi espressi con l’approvazione della B-zero.

Ne deriva la necessità di trovare un punto di equilibrio tra l’ineludibile tutela del patrimonio Paesaggistico, come descritto dalla B-zero e l’altrettanto ineludibile esigenza, riconosciuta ai nostri albergatori, di poter adeguare le loro strutture ricettive alle contingenti richieste del mercato turistico, assicurando al cliente una buona gamma di servizi e la relativa cubatura edificabile. 


Tanto per essere CHIARI, nessuno vuole che l’Hotel Adria non apra mai più i battenti!  Tuttavia solo un ridimensionamento del Piano di Lottizzazione di quella struttura ricettiva saprà garantire la tenuta della salvaguardia paesaggistica di GRADO, a tutto vantaggio delle conseguenti ricadute turistiche e occupazionali.
Vi chiedo quindi di rivedere le vostre posizioni preconcette per cui le strutture ricettive vanno sempre bene, AD OGNI COSTO!  
Poiché nel rapporto costi-benefici non tenere conto del deturpamento del nostro Paesaggio avrebbe effetti  negativi tutt’altro che trascurabili.


L’invito che vi faccio è quello di deliberare secondo SCIENZA e COSCIENZA, senza condizionamenti esterni dettati da improbabili cause risarcitorie. E qualora la vostra riflessione portasse alla conclusione che il Piano di Lottizzazione dell’Hotel Adria vada ridimensionato, ottemperando a quanto abbiamo stabilito con la B-zero, il Consiglio Comunale ha a disposizione gli strumenti per apporre i necessari correttivi.



Quindi:
  • Adria SI, se ritenete che il Piano di Lottizzazione sia congruo a quello che per voi è l’interesse pubblico
  • Adria NO, se ritenete che il Piano di Lottizzazione vada corretto e ridimensionato
  • Adria SI, perché si deve è un concetto CHE NON ESISTE nemmeno in giurisprudenza! Che non venga utilizzato come un albi per deliberare ciò che i Gradesi hanno dimostrato di non volere.

    Qualora vi fossero dei dubbi su quanto deliberato con la B-Zero metto a disposizione la Relazione Illustrativa a firma dell' arch. Fabio Bressan

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