È sconcertante costatare
a che livello sia oramai giunta la percezione del senso civico che deve avere
chi rappresenta le istituzioni.
Ancor più sconcertanteè la posizione assunta da assessori e consiglieri della maggioranza di Grado, i quali non hanno neanche fatto un cenno per chiedere al primo cittadino di fare un passo indietroappena appreso che non pagava le tasse comunali e che la sua autovettura era in fermo amministrativo da ben 2 anni e mezzo.
Quale esempio vogliono offrire questi signori alla cittadinanza ed ai loro figli, sostenendo un sindaco, che ha pure la delega alla Polizia Locale, che dichiara di violare sistematicamente e ripetutamente un vincolo amministrativo imposto dalla società di riscossione dei crediti dello Stato, e che giustifica il mancato pagamento delle tasse comunali con i “motivi familiari”?
Questi rappresentanti della maggioranza rischiano seriamente che, passata l’euforia garantita dalla posizione che ora ricoprono (e che stanno difendendo con unghie e denti) e tornati alla normalità, ci si ricordi di loro unicamente perché hanno difeso l’indifendibile anche a costo delproprio screditamento personale e quello di un’intera comunità, mentre a noi rimarranno le macerie di una comunità senza anticorpi contro i soprusi alle regole della civile convivenza.
L’indagine di Liber@ nel frattempo è proseguita facendo emergere nuovi elementi che, per la loro gravità, sono già stati portati all’attenzione delle Autorità competenti.
Si è preso atto infatti che il signor sindaco dalla data di insediamento a tutto il 17 luglio 2013, pur non potendo utilizzare il proprio “carrarmatone nero” (Volksvagen Touareg) poiché in fermo amministrativo, ha autocertificato di averlo utilizzato per “fini istituzionali” ben 69 voltechiedendo ed ottenendo un rimborso dal Comune per un totale dichiarato di 6.882 km.
Sembra che per i componenti della maggioranza tutto sia possibile, tutto sia giustificabile, tutto rientri nella normalità del “così fan tutti”, tutto sia derubricato a debolezze commesse nel “privato”. Ma come si può continuare a sostenere una amministrazione condotta in questo modo e con questi metodi ?
L’auto del sindaco non poteva nemmeno sostare sulla pubblica via e, nonostante ciò, il primo cittadino ha chiesto un rimborso chilometrico per migliaia di chilometri dichiarando, in sostanza, di aver “violato i sigilli”, virtualmente imposti al suo automezzo, per ben 69 volte!
Poi, con la arroganza tipica che lo contraddistingue, il “nostro” (sob!) primo cittadino ci fa sapere “che una vettura sotto fermo amministrativo o conservativo che dir si voglia, può stare sulla libera via. Nel caso il mezzo dovesse circolare, il conducente, se pizzicato, verrebbe sanzionato amministrativamente alla pari di una qualsiasi persona che non abbia pagato il bollo dell’autovettura.”
Spiace che per l’ennesima volta il sindaco non si sia premurato di andarsi a leggere i documenti prima di fare dichiarazioni pubbliche, segno inequivocabile di improvvisazione e disottostima nei confronti dei propri cittadini. Il sindaco, in sostanza, sostiene che una vettura sottoposta a fermo amministrativo può stare sulla pubblica via, ma nel contempo, riconosce che se il mezzo dovesse circolare, il conducente sarebbe sanzionato.
Bastava andarsi a leggere l’art. 3 lettera 9) del Codice della Strada, per scoprire che per “circolazione” si intende “il movimento, la fermata e la sosta dei veicoli sulla strada”. Quindi,anche la sosta è considerata “circolazione di un veicolo”.
Avrebbe potuto leggersi anche l’art. 214 dello stesso Decreto Legislativo, per scoprire che “se pizzicati” (come dice lui), “salva l’applicazione delle sanzioni penali per la violazione degli obblighi posti in capo al custode” si è soggetti “alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 770 a euro 3.086” ed inoltre “è disposta la confisca del veicolo”.
Riteniamo grave e preoccupante che un rappresentante dei cittadini giustifichi delle violazioni di legge con un se ti pizzicano paghi una sanzione e sei a posto, primo perché la sanzionedovrebbe essere una punizione, una sorta di “extrema ratio” per chi non rispetta le regole e non certamente una tassa “una tantum” cui va incontro, se beccato, chi si beffa delle leggi;secondo perché in proiezione, questa filosofia, potrebbe lasciare seri dubbi sul rispetto delle regole anche per il resto della sua attività amministrativa.
Cari membri della maggioranza, cerchiamo di tornare nei ranghi di una civile convivenza, impegnamoci a dare il giusto valore alle cose e valutiamo questi comportamenti, a prescindere dalle idee politiche di ciascuno, per quel che sono e cioè comportamenti INCOMPATIBILI edINACCETTABILI per un sindaco.
Le dimissioni non possono essere più rimandate, ne va della credibilità vostra (se ci tenete) e di quella di una intera comunità!
Nessun commento:
Posta un commento