Juve- Inter, finale di Champions 2017
Calcio d’angolo per l’Inter al cento ventiduesimo. Il difensore centrale della Juve, tra lo stupore generale, volontariamente e senza apparente motivo, afferra il pallone con le mani in area di rigore e fa il dito medio alla curva.
1-0 e vittoria dell’Inter
Il difensore, subito intervistato lungo il tragitto che porta agli spogliatoi sui motivi di questo fallo che ha permesso la vittoria dell’Inter risponde che sono cazzi suoi e che tanto, se non avesse fatto così, sicuramente la partita l’Inter l’avrebbe vinta lo stesso ai rigori perché Buffon si sarebbe buttato dall'altra parte.
Fa specie notare come i soli ad aver azzeccato il pronostico siano stai quelli del calcio scommesse clandestino.
Ma ripartiamo dai fatti che ci han portato fin qui.
IL 30 aprile 2014 mi telefonò il consigliere Zanetti chiedendomi se ero disposto a dimettermi per affondare la Giunta Maricchio.
Gli dissi che non ero disposto a dimettermi venendo meno al mandato che gli elettori mi avevano conferito ma che avremmo volentieri firmato una MOZIONE DI SFIDUCIA: Atto formale opportunamente motivato in Consiglio Comunale che avrebbe messo fine al mandato della Giunta Maricchio
Nel mentre Tirelli si cimentava sulla stampa locale con queste dichiarazioni:
Mentre il consigliere Zanetti si stava prodigando per coinvolgere altri due consiglieri di maggioranza, considerato il rischio di un commissariamento, poiché c’erano in gioco la “Zamparini City” e l’ADRIA, organizzammo un incontro pubblico in Hannover con due precisi obiettivi:
- Preparare la cittadinanza a questa eventualità mettendo pressione sui partiti che avrebbero nominato il commissario: sappiamo benissimo che non si muove foglia che la politica non voglia;
- Tastare il polso alla città, sebbene attraverso lo spaccato presente in sala, per meglio comprendere a quale condotta ci saremmo dovuti attenere.
- Fabio Fabris avrebbe moderato gli interventi;
- Fiorenzo Facchinetti avrebbe erudito i presenti sui poteri di un commissario straordinario e sul nostro recente passato. Non fosse altro perché tutt’ora sente il peso, sebbene in nona parte, dell’arrivo di Blarasin;
- Mauro Tognon decise di fare un richiamo alla coerenza di Liber@, forza d’opposizione che non poteva assolutamente assistere l’attuale giunta, nemmeno dinnanzi al rischio di un commissariamento;
- Io, sentita la platea, avevo il compito di fare la sintesi politica.
Sorprendentemente quasi tutti gli interventi provenienti dalla platea andarono in un'unica direzione: Liber@ doveva rimanere al suo posto continuando ad esercitare il controllo sulla cosa pubblica. Nonostante ciò conclusi il mio intervento dicendo che non ci saremmo dimessi ma che avremmo firmato una mozione di sfiducia. Così fu deciso e così venne fatto!
Nel frattempo, considerato che non riuscivamo ad arrivare al fatidico 9 per mandare a casa Maricchio (Zanetti si stava ancora prodigando), decidemmo di votare due distinte delibere nel rispetto dei nostri punti programmatici: Il ritiro dellaZamparini City e una delibera di indirizzi per limitare le altezze degli edifici (tutti!) all'interno del perimetro della B-Zero.
Quest’ultima delibera, presentata da noi, vedeva come secondo firmatario il Consigliere Cedolin (sostituito dalla filo governativa Trangoni) il quale, messo sotto pressione, si dimise dalla sua carica. E’ interessante osservare come sul ritiro della Zamparini, l’ex consigliere Tirelli decise di non partecipare al voto né in Commissione Urbanistica, né in Consiglio Comunale. Per lui si trattava di un atto così formale, ma così formale, da non volerlo nemmeno formalizzare con un passaggio in Consiglio Comunale.
Arrivò quindi la delibera di approvazione dell’Adria, con Tirelli nuovamente assente per improrogabili impegni: stava festeggiando il suo compleanno all’Hotel Fonzari e ci raggiunse subito dopo davanti al Comune. Ci accorgemmo subito che la maggioranza non aveva il numero legale ma decidemmo di protrarre i lavori fino alle dichiarazioni di voto per tastare il polso ai consiglieri. Una volta stabilito che non c’erano i numeri per bocciare l’Adria decidemmo di interrompere i lavori e uscimmo dall’aula assieme al PD.
Fu in quel momento che il Consigliere Coslovich, a lavori ultimati ma a microfoni ancora accesi, decise di abbandonare definitivamente la maggioranza: “Sindaco occorre prendere atto che è finita”, e abbandonò la congrega. Il video è ancora disponibile sul sito del comune.
Infatti, fu grazie all'uscita di Coslovich che a metà giugno, finalmente, Zanetti riuscì a coinvolgere altri due consiglieri di maggioranza, rispettivamente: Daniele Coslovich e Silvano De Monte; C’erano dunque i numeri per firmare la mozione di sfiducia , ma quando si trattò di mettere nero su bianco inaspettatamente a mancare furono i consiglieri Tirelli e De Monte.
Noi c’eravamo, come c’eravamo sotto al Comune quando Tirelli ci invitò alle dimissioni per far cadere la giunta Maricchio. Poi, da solo, senza nemmeno salutare si dimise senza dare la possibilità a Renato Bonaldo di sostituirlo, lasciano quasi 800 aventi diritto denza una rappresentanza consiliare.
Il resto è storia recente, tuttavia Tirelli, il mega direttore capo e pochi altri ancora sostengono che Maricchio è stato sostenuto da Liber@.
E’ molto semplice fugare questo dubbio, ci sono due strade:
la prima è quella di interpellare i diretti interessati: Coslovich e Zanetti.
La seconda è quella di rivolgere al consigliere Tirelli questa semplice domanda:se riteneva che ci fossero i presupposti per mandare a casa Maricchio, prima ancora che Coslovich palesasse la sua uscita dalla maggioranza, come mai non si è mosso per raccogliere le firme su una mozione di sfiducia?
Se lo chiedete a noi la risposta è semplice: perché non c’erano i numeri per approvarla. Elementare Watson.
Mentre il consigliere Zanetti si stava prodigando per coinvolgere altri due consiglieri di maggioranza, considerato il rischio di un commissariamento, poiché c’erano in gioco la “Zamparini City” e l’ADRIA, organizzammo un incontro pubblico in Hannover con due precisi obiettivi:
- Preparare la cittadinanza a questa eventualità mettendo pressione sui partiti che avrebbero nominato il commissario: sappiamo benissimo che non si muove foglia che la politica non voglia;
- Tastare il polso alla città, sebbene attraverso lo spaccato presente in sala, per meglio comprendere a quale condotta ci saremmo dovuti attenere.
- Fabio Fabris avrebbe moderato gli interventi;
- Fiorenzo Facchinetti avrebbe erudito i presenti sui poteri di un commissario straordinario e sul nostro recente passato. Non fosse altro perché tutt’ora sente il peso, sebbene in nona parte, dell’arrivo di Blarasin;
- Mauro Tognon decise di fare un richiamo alla coerenza di Liber@, forza d’opposizione che non poteva assolutamente assistere l’attuale giunta, nemmeno dinnanzi al rischio di un commissariamento;
- Io, sentita la platea, avevo il compito di fare la sintesi politica.
Sorprendentemente quasi tutti gli interventi provenienti dalla platea andarono in un'unica direzione: Liber@ doveva rimanere al suo posto continuando ad esercitare il controllo sulla cosa pubblica. Nonostante ciò conclusi il mio intervento dicendo che non ci saremmo dimessi ma che avremmo firmato una mozione di sfiducia. Così fu deciso e così venne fatto!
Nel frattempo, considerato che non riuscivamo ad arrivare al fatidico 9 per mandare a casa Maricchio (Zanetti si stava ancora prodigando), decidemmo di votare due distinte delibere nel rispetto dei nostri punti programmatici: Il ritiro dellaZamparini City e una delibera di indirizzi per limitare le altezze degli edifici (tutti!) all'interno del perimetro della B-Zero.
Quest’ultima delibera, presentata da noi, vedeva come secondo firmatario il Consigliere Cedolin (sostituito dalla filo governativa Trangoni) il quale, messo sotto pressione, si dimise dalla sua carica. E’ interessante osservare come sul ritiro della Zamparini, l’ex consigliere Tirelli decise di non partecipare al voto né in Commissione Urbanistica, né in Consiglio Comunale. Per lui si trattava di un atto così formale, ma così formale, da non volerlo nemmeno formalizzare con un passaggio in Consiglio Comunale.
Arrivò quindi la delibera di approvazione dell’Adria, con Tirelli nuovamente assente per improrogabili impegni: stava festeggiando il suo compleanno all’Hotel Fonzari e ci raggiunse subito dopo davanti al Comune. Ci accorgemmo subito che la maggioranza non aveva il numero legale ma decidemmo di protrarre i lavori fino alle dichiarazioni di voto per tastare il polso ai consiglieri. Una volta stabilito che non c’erano i numeri per bocciare l’Adria decidemmo di interrompere i lavori e uscimmo dall’aula assieme al PD.
Fu in quel momento che il Consigliere Coslovich, a lavori ultimati ma a microfoni ancora accesi, decise di abbandonare definitivamente la maggioranza: “Sindaco occorre prendere atto che è finita”, e abbandonò la congrega. Il video è ancora disponibile sul sito del comune.
Infatti, fu grazie all'uscita di Coslovich che a metà giugno, finalmente, Zanetti riuscì a coinvolgere altri due consiglieri di maggioranza, rispettivamente: Daniele Coslovich e Silvano De Monte; C’erano dunque i numeri per firmare la mozione di sfiducia , ma quando si trattò di mettere nero su bianco inaspettatamente a mancare furono i consiglieri Tirelli e De Monte.
Noi c’eravamo, come c’eravamo sotto al Comune quando Tirelli ci invitò alle dimissioni per far cadere la giunta Maricchio. Poi, da solo, senza nemmeno salutare si dimise senza dare la possibilità a Renato Bonaldo di sostituirlo, lasciano quasi 800 aventi diritto denza una rappresentanza consiliare.
Il resto è storia recente, tuttavia Tirelli, il mega direttore capo e pochi altri ancora sostengono che Maricchio è stato sostenuto da Liber@.
E’ molto semplice fugare questo dubbio, ci sono due strade:
la prima è quella di interpellare i diretti interessati: Coslovich e Zanetti.
La seconda è quella di rivolgere al consigliere Tirelli questa semplice domanda:se riteneva che ci fossero i presupposti per mandare a casa Maricchio, prima ancora che Coslovich palesasse la sua uscita dalla maggioranza, come mai non si è mosso per raccogliere le firme su una mozione di sfiducia?
Se lo chiedete a noi la risposta è semplice: perché non c’erano i numeri per approvarla. Elementare Watson.
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