MiBACT e Soprintendenza ricorrono al TAR contro Comune, Regione e Consorzio Lido Moreri, per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia:
1. del permesso di costruire n.18/09.09.2014 rilasciato dal Comune di Grado in favore del Consorzio per la realizzazione delle previsioni di cui alla “Variante al PRPC Comparto B Sacca dei Moreri”, nonché degli atti conseguenti di autorizzazione all'inizio lavori per la messa in quota dei terreni;
2. del Verbale della Conferenza dei Servizi del 03.06.2014 (opere di urbanizzazione primaria);
3. della Determinazione prot. n.2590/25.06.2014 con la quale sono stati approvati gli interventi di adeguamento del progetto, relativi alle opere di urbanizzaione, in quanto ritenuti compatibili con la tutela del paesaggio.
Nell'istanza di sospensione i ricorrenti sostengono come sia del tutto evidente il grave pregiudizio all'interesse pubblico, derivante dalla realizzazione del progetto nonché dal conseguente permesso di costruire.
Le opere progettate altererebbero infatti irreparabilmente l'unico ambito naturalistico ancora conservato nel Comune di Grado.
Per questi motivi Mibact e Soprintendenza chiedono al TAR FVG, previa sospensiva, di annullare i provvedimenti impugnati, con ogni conseguenza di legge.
L'atto è stato notificato al Comune il 27 marzo 2015, dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, e protocollato cinque giorni dopo con il n.7748.
A distanza di un mese tutto tace.
Nel frattempo, con una celerità degna del miglior Mennea, già il 1 aprile la giunta comunale decideva di resistere in giudizio contro il ricorso, nominado legale dell'Ente l'avv. Federico Rosati.
Tutto ciò considerando che è stato impugnato un provvedimento del Comune, ancorché basato su provvedimenti di altri enti pubblici.
Perché il Comune di Grado impegna fondi comunali, per resistere a tutela di interessi privati?
E a certa stampa, sempre prodiga di articoli magnificanti nei confronti della speculazione edilizia, la notizia è forse sfuggita?
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