Anche questo dovevamo
sentire in Consiglio comunale! La si può classificare una battuta…
La si può classificare
una battuta… anche se in realtà non sembra una battuta…, piuttosto un
paradosso…, ma anche paradosso non è corretto… sembra più……
Bon insomma, non siamo
in grado di trovare un termine che descriva in maniera puntuale questa uscita
perché, come con un insistente spam, la nostra mente viene distratta dal
termine “puttanata” che, per questioni di eleganza, non intendiamo utilizzare.
Crediamo non servano
commenti su questa (….) e sul suo
autore, perché le parole stesse risultano molto più eloquenti di ogni possibile
commento. L’unica riflessione degna di nota è sul perché le magnolie sarebbero
state classificate diseducative: subiscono una defogliazione in periodi diversi
dalle altre piante, insomma sono “diverse”.
Lasciamo ad ogni singolo
lettore le considerazioni su chi ritiene diseducativo il “diverso” e su quanto
incide questo concetto, e le sue molteplici sfaccettature, sulla decadenza della nostra società.
Noi, invece,
consideriamo diseducativo cercare accordi preelettorali con vari soggetti e,
una volta ottenuta l’elezione, limitarsi a rappresentare se stessi e non il
gruppo che ti ha “delegato”.
Come consideriamo
diseducativo dire al tuo interlocutore che non lo stai ascoltando, oppure,
durante i lavori del Consiglio mentre
gli altri discutono di argomenti importanti per il tuo paese, appoggiare i
gomiti sul tavolo e con lo sguardo perso alla ricerca di pensieri che non si
riescono ad afferrare, ruminare un chewingum.
E’ diseducativo
raccontare balle al Consiglio comunale, oppure promettere in continuazione cose
che non si intende realizzare.
E’ senz'altro diseducativo firmare per bloccare l’abbattimento delle magnolie e poi, una volta che si è riusciti ad adagiare il proprio culo sulle poltrone della
maggioranza, votare contro chi vuole salvare gli stessi alberi.
Questi esempi evidenziano solo una infinitesima parte di
ciò che preferiremmo non far vedere ai nostri figli dell’attuale contesto
politico.
Certo che educare, in
termini assoluti, vuol dire nulla, perché ciò che si vuole insegnare per formare
le conoscenze ed i comportamenti degli individui, risente del periodo storico e
della cultura dominante.
Allora, forse, potremmo
essere proprio noi di Liber@ quelli diseducativi, perché accettiamo le
differenze, perché crediamo nell'etica politica, perché pensiamo che debba sempre prevalere il bene collettivo sull'interesse privato, perché non amiamo i “furbi”, perché vorremo gestire il patrimonio pubblico come se fosse di tutti e
non di nessuno, perché crediamo che l’opposizione sia una cosa seria ed indispensabile,
perché…
Per la miseria! Non è
mica che avrà ragione Colombina, e siamo noi ad essere capitati in un momento
storico “sbagliato”, dove sono davvero le magnolie ad essere diseducative?
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