venerdì 11 aprile 2014

Fischi e Fiaschi dell'amministrazione Maricchio

Senza entrare nel dettagli tecnici, e senza entrare nel merito delle volontà politiche dei nostri amministratori…










Senza entrare nel dettagli tecnici, e senza entrare nel merito delle volontà politiche dei nostri amministratori, vogliamo semplicemente ribadire il fatto che il parcheggio fuori terra nel piazzale retrostante la stazione (il cubone) NON si farà perché ad oggi il nostro PIANO REGOLATORE NON lo permette ..... con buona pace di tutti (anche di quelli che avrebbero dovuto saperlo) l'unico parcheggio consentito in quell'area è quello a raso previsto dal progetto del 2009 dell'ing. Disette che di fatto, attraverso una procedura abbreviata, ha modificato la destinazione dell'area da verde pubblico a parcheggio (esattamente e unicamente "quel parcheggio") .... tutto il resto è aria fritta ...... 

E’ più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago piuttosto che un parallelepipedo passi attraverso la variante 12 del nostro Piano Regolatore.

Procediamo con ordine:

• Il 17 Dicembre 2009, con delibera del Consiglio Comunale N.61, veniva approvato il “PROGETTO PRELIMINARE PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO PARCHEGGIO DI VIALE DELLA STAZIONE E CONTESTUALE ADOZIONE VARIANTE 12 AL P.R.G.C.” 

• Tale adozione prevedeva un cambio destinazione d’uso dell’area di viale della stazione in parcheggio di relazione e contemporaneamente l’approvazione, ai sensi e per gli effetti del 1° comma dell’art. 24 della L.R. 23 febbraio 2007 n° 5, del Progetto Preliminare a firma dell’ing. Piero Dissette, datato 26.10.2009 avente come oggetto la “Realizzazione nuovo parcheggio di viale della stazione”, con un impegno di spesa da parte dell’Amministrazione Comunale per 2 Milioni di Euro.


• Con determinazione dirigenziale n.1143 del 29 Dicembre 2009 veniva affidato allo Studio Tecnico ing. Pietro Dissette l’incarico professionale per la redazione della progettazione, direzione lavori, misura e contabilità relativamente alla realizzazione dell’opera pubblica denominata “Realizzazione del nuovo parcheggio di via della Stazione”;

La Comunità, per voce ed alzata di mano dei suoi rappresentanti in Consiglio Comunale, non decise di realizzare uno degli n. parcheggi possibili su quell'area. Decise, applicando una legge regionale “scorciatoia”, che il parcheggio a firma dell’ing. Disette costituisse variante al nostro Piano Regolatore.  Il verde pubblico sottratto dal vialone della stazione venne compensato (per modo di dire) con  una parte del Parco delle Rose, di fatto già verde ma destinata a commerciale. 


E poiché c’erano, qualche buontempone pensò pure di inserire una previsione di verde connettivo su un’ipotetica cassa di colmata retrostante il cimitero. Di modo che le nuove generazioni, avvezze a pascolare sopra i fanghi dell'Aussa Corno, potessero in fretta abituarsi all'idea che prima o poi sarebbero finite nell'adiacente Campo Santo. Del resto chi non porterebbe i propri figli a giocare su una cassa di colmata dietro al cimitero?

Pensandoci bene, l’approvazione del Progetto a firma dell’Ing. Disette, per quanto avversato dal sottoscritto e dai miei colleghi di partito, segnò un cambiamento radicale nel rapporto tra istituzioni e cittadinanza, poiché per la prima volta i cittadini decisero di rinunciare al loro potere di veto, esercitato grazie alla loro autodeterminazione, per scendere a patti con l’amministrazione: 

"Siamo disposti a dare una mano al paese affinché Grado possa dotarsi di un parcheggio in prossimità al centro, rinunciando ad un parco urbano fronte casa, a patto che ci sino le garanzie che non sarà un intervento impattante ed invasivo." 


Questa in sostanza fu la risposta dei cittadini direttamente interessati.

Fu così che l’amministrazione Olivotto riuscì ad approvare un progetto preliminare, congiuntamente alla variante 12 del P.R.G.C., per la realizzazione di un parcheggio A RASO.

Una bella differenza rispetto all'autoritarismo dell’era Maricchio per cui: “io comando e gli altri sono tenuti al silenzio, pena una querela”. 

Come improvvisamente si sia passati da un progetto a raso, già approvato nella sua stesura preliminare, ad un parallelepipedo che nessuno strumento urbanistico aveva mai previsto, lo sa solo il Padre Eterno e con lui, probabilmente, l’assessore Ronchiato. 

Asserire, infatti, che quella previsione sia sufficiente a fare in modo che il parallelepipedo possa essere approvato per via giuntale, senza un ulteriore passaggio in Consiglio Comunale, è una cazzata furibonda figlia della nostra capacità interpretativa che immancabilmente fa passare per fiaschi anche i fischi.

Non c’è quindi da stupirsi se con tutti questi fiaschi in circolazione qualcuno possa essere portato a travisare le cose...

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